domenica 30 settembre 2007

And when I awoke I was alone, this bird had flown. So I lit a fire, isn't it good, Norwegian wood?


"Forse per il fatto che ho aspettato tanto a lungo, io cerco qualcosa di assolutamente perfetto. Perciò non è facile".
"Un amore perfetto?"
"No, nemmeno io aspiro a tanto. Mi basterebbe poter fare i capricci. Questa perfetta libertà".

Un consiglio per le vostre letture: "Norwegian wood - Tokyo blues" di Haruki Murakami.
Non mi piace usare l'aggettivo "bello" quando si parla di libri, preferisco piuttosto (come per ogni forma d'arte) indicare le emozioni e le sensazioni che suscita in me durante la lettura.
Premetto che l'ho scelto per la citazione beatlesiana (il gruppo citato più volte poi durante la storia, l'autore stesso ammette di aver ascoltato in loop il "Sgt. Pepper" mentre scriveva tra la Grecia e l'Italia questo libro).
Letto in 2 giorni in un'improvvisa ondata di nipponico trasporto in cui mi ha lasciato addosso una strana inquietudine, un vuoto... come se il mio respiro rimanesse lì a galleggiare, come sospeso in un limbo in un angolo nascosto della mia anima... Una scrittura asciutta con descrizioni semplici, mai banali, parla con semplicità e "normalità" di situazioni strazianti, assurde, stati d'animo devastati e angosce quotidiane con un senso di morte che aleggia per tutto il romanzo.
e poi la fine...non una fine ma la Fine: un capitolo conclusivo intenso che mi ha lasciato con gli occhi lucidi.
Ecco so perfettamente che il tutto è un po' confuso, indefinito, sconclusionato ed è meglio che concluda qui. Esisteranno sicuramente libri migliori, questa lettura non mi ha rivelato alcuna vocazione ma un segno in fondo me lo ha lasciato. 'notte a tutti. ciau.

1 commento:

Mongrel Cat ha detto...

eh... ormai mi hai incuriosito troppo, dovrò proprio leggerlo, anche se da ciò che dici ho quasi paura che mi coinvolga troppo!