mercoledì 14 febbraio 2007
Come ciliegi in fiore...
Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando rossi di frutti li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti.
Un sogno, fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un dio ma nemmeno per gioco:
perché i ciliegi tornassero in fiore,
perché i ciliegi tornassero in fiore.
...
(F. De andrè - Un medico )
Ogni primavera i giapponesi seguono con trepidazione le fasi della fioritura dei ciliegi: è occasione di balli e feste gioiose... è un'antica tradizione...
Un fiore candido, delicato che appena raggiunto il suo massimo splendore cade abbandonandosi al vento.
Per i giapponese è la metafora della vita: meravigliosa ma di breve durata (la fioritura dura solo 2 o 3 giorni), bellezza effimera, caduca.
E' l'invito a cogliere l'intensità di ogni nostro respiro, riconoscere e affrontare l'angoscia e la paura (per prima quella della morte).
Ci ricorda di desistere dall'attaccamento alle cose materiali, che è il modo migliore per coprendere queste paure ed è forse la chiave per un'esistenza serena.
Tutto questo in un puro, semplice, candido fiore di ciliegio.
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9 commenti:
Allora è giusto che la data della fioritura dei ciliegi venga aggiunta al nostro calendario delle feste insieme a Holi, Gaurapurnima e Janmstami, e venga celebrata con danze canti pizze tonini dark side of the moon e C.K.
C.K.... credo di aver intuito a chi riferisci! :-)
e sia!! :-D
Per noi europei la metafora della vita è la scala del pollaio...
oh sìsì...come certe battute...(maròòò sarò troppo acida?)
non vi seguo più...
Margherita s'è capita da sola...
il concetto era molto semplice: certi commenti sono... come la scala del pollaio (ecco diciamo così.digressione finita qui)
Pensa che mi sono anche trattenuto...
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